La data da segnarsi è il 19 aprile 2020. È questo l’ultimo giorno per presentare la manifestazione di interesse per 386 terreni abbandonati che Ismea offre in vendita da oggi. I compratori potranno valutare online, attraverso la Banca nazionale delle terre agricole, le caratteristiche degli appezzamenti e anche i criteri per l’assegnazione. I terreni si trovano per il 68% tra Sicilia, Puglia e Basilicata ma a disposizione ci sono circa in totale 10 mila ettari che comprendono anche Umbria, Toscana, Emilia, Veneto, Lombardia, Liguria. L’offerta economica sarà da fare entro l’11 giugno e chi avrà meno di 41 anni potrà pagare in 30 anni con rate semestrali o annuali.
I dati infatti testimoniano un ritorno in campagna delle nuove generazioni, che non è ascrivibile alla sola mancanza di alternative occupazionali, ma che va letto piuttosto come un effettivo interesse legato alla terra e all’ambiente, alimentato anche dalla maggiore sensibilità per il tema della sostenibilità ambientale e da una maggiore consapevolezza del legame tra cibo e territorio. Anche i numeri in crescita delle immatricolazioni alle Università di Agraria, mediamente 2.000 iscrizioni in più all’anno a partire dal 2014 e la forte incidenza del settore agricolo tra gli sbocchi occupazionali delle nuove generazioni, concorrono a rappresentare un fenomeno che non sembra avere una portata transitoria. Per Ismea «il ricambio generazionale in agricoltura appare oggi più che mai indispensabile, non solo per il mantenimento di un tessuto socioeconomico di tante aree rurali del territorio, a rischio di spopolamento nell’arco di qualche decennio, ma anche per imprimere all’agricoltura quella spinta verso l’innovazione e gli investimenti che sarà sempre più vitale per rispondere alle nuove sfide».
Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è l’ente pubblico nato con l’accorpamento dell’Istituto per Studi, Ricerche e Informazioni sul Mercato Agricolo (già ISMEA) e della Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina e dal 2016 a oggi ha già venduto terreni per oltre 4 mila ettari incassando più di 50 milioni. Con quest’operazione mira a ricavarne altri 130. Le risorse saranno poi investite per il sostegno degli imprenditori agricoli o per il ricambio generazionale tra coltivatori.