Entra in vigore la riduzione dei consumi di gas del 15% su base volontaria per i Ventisette, grazie al mix energetico, alla capacità di stoccaggio e alle misure già presidposte, all’Italia potrà fermarsi al 7%
La riduzione dei consumi di gas terrà in considerazione il periodo che va dal 1° agosto al 31 marzo 2023
(Rinnovabili.it) – E’ entrato in vigore ieri, 9 agosto 2022, il regolamento stabilito dal Consiglio Europeo, che prevede una riduzione dei consumi di gas del 15%, su base volontaria, per gli Stati Membri. La misura in realtà ha carattere retroattivo prendendo in considerazione un periodo che va dal 1° agosto al 31 marzo 2023 e quale riferimento, tiene fede al consumo medio degli ultimi cinque anni. Il contenimento della domanda di gas naturale si è reso necessario dopo il conflitto in Ucraina, per prepararsi all’eventuale interruzione delle forniture da parte della Russia nel periodo invernale. In tal caso, potrebbe scattare lo stato di allerta, proposta direttamente dalla Commissione o da almeno 5 Stati Membri, trasformando la volontarietà in obbligo.
Deroghe e per alcuni dei Ventisette
In realtà non per tutti gli Stati Membri sarà uguale il target del 15%. E l’Italia è tra questi, come ha spiegato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, qualche giorno fa.
Il nostro Paese potrà limitarsi ad un 7% di riduzione nei consumi. Questo grazie ad alcune deroghe previste dal Consiglio Europeo, come il raggiungimento dei livelli di stoccaggio predisposti dal Piano Repower Eu ed un’esportazione inferiore al 50%. Niente pericolo di un inverno al freddo dunque, le capacità di stoccaggio procedono a regime e il piano di risparmio che ha accorciato il periodo di accensione dei riscaldamenti e abbassato leggermente le temperature, ci faranno arrivare a marzo senza problemi.
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“Il regolamento è una misura eccezionale e straordinaria, prevista per un periodo di tempo limitato. Si applicherà per un anno e la Commissione procederà, entro maggio 2023, a un riesame per valutarne la proroga alla luce della situazione generale dell’approvvigionamento di gas dell’UE”, conclude la Commissione.