Durante il convegno sull’economia circolare organizzato da Il Messaggero, i minisitri Gualtieri e Costa parlano della plastic tax, dichiarando che tra il governo c’è accordo sulla necessità di un’accurata rimodulazione dell’imposta
Sì ai prodotti usa e getta, no alle bioplastiche: la plastic tax non sarà una tassa generalizzata
(Rinnovabili.it) – Si è tenuto ieri a Roma il convegno sull’economia circolare organizzato da Il Messaggero, occasione per fare chiarezza da parte delle istituzioni sulla cosiddetta plastic tax, la tassa sulla plastica introdotta dal nuovo DL Clima. Presso l’Auditorium di Roma, erano ospiti il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, oltre a scienziati ed esperti di fama mondiale come Michael Braungart ed Enrico Giovannini.
Rispetto alla plastic tax, Gualtieri ha specificato che l’imposta ha lo scopo principale di disincentivare i prodotti monouso e promuovere materie compostabili ed eco-compatibili. Non si tratterebbe, dunque, di un tributo generalizzato sulla plastica, materiale molto diffuso nel nostro quotidiano, ma di uno strumento con il preciso obiettivo di limitare l’impiego di oggetti usa e getta, “che usi una volta e rimangono nell’ambiente per centinaia di anni”, ha dichiarato il ministro. “L’imposta sarà per esempio applicata sulla bottiglietta di acqua minerale ma non sulla borraccia che viene riempita più volte”.
Sulla scia degli esempi, il ministro dell’Economia ha dichiarato che la plastic tax riguarderà i bicchieri usa e getta, ma non quelli di plastica progettati per essere utilizzati un numero indefinito di volte. Inoltre, l’imposta sarà limitata e commisurata al peso della plastica e non riguarderà le bioplastiche. “Introdurremmo anche un incentivo per le innovazioni dei processi produttivi che sostenga la riconversione verso la produzione di bioplastiche o di plastiche compostabili, che non saranno soggette all’imposta”, ha detto ancora Gualtieri.
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Al contempo, anche il ministro dell’Ambiente Costa ha sottolineato che, rispetto alla plastic tax, serve un’accurata modulazione, declinando il concetto di tassa sulla plastica in modo diversificato, per aiutare quelle aziende che vogliono cambiare il sistema produttivo. A tal proposito, ha aggiunto, tra le fila del governo vi sarebbe già un accordo sull’esclusione dei prodotti riciclabili e biodegradabili, e sulla necessità di mettere in campo azioni che portino alla riduzione del packaging in plastica.