La Corte d’appello di Lione ha ritenuto l’azienda biochimica colpevole di non aver informato i consumatori del rischio connesso all’utilizzo di determinati diserbanti
Il pesticida Lasso, a base di monoclorobenzolo, è stato commercializzato in Francia dalla Monsanto fino al 2007, ma era già bandito in Canada dal 1985
La corte d’appello di Lione, in Francia, ha giudicato la Bayer Monsanto colpevole nella causa intentata da un agricoltore francese che ha accusato danni neurologici in seguito all’utilizzo di un pesticida prodotto dall’azienda biochimica.
A partire dal 2004, Paul François, 55 anni, produttore cerealicolo, avrebbe riportato danni neurologici in seguito all’aspirazione accidentali di fumi generati dal Lasso, un diserbante a base di monoclorobenzolo commercializzato dalla Monsanto in Francia fino al 2007, anche se vietato in Canada dal 1985 e in Francia e Regno Unito dal 1992.
Secondo l’accusa, accolta dalla corte d’appello francese, la Monsanto sarebbe stata a conoscenza dei rischi connessi all’utilizzo del Lasso e sarebbe stata colpevole di non aver informato adeguatamente i consumatori riguardo al pericolo: “La presunta conoscenza tecnica da parte di chi lo dovrebbe utilizzare non giustifica la mancanza d’informazioni sul prodotto e dei sui effetti nocivi – si legge nella sentenza – Un agricoltore non è un chimico”.
Ancora incerto l’indennizzo che la Monsanto dovrà versare all’agricoltore francese: l’accusa chiedeva 1 milione di euro, ma per ora il tribunale ha ordinato alla multinazionale biochimica semplicemente di corrispondere le spese legali del processo (50 mila euro). Attraverso i propri avvocati, la Monsanto ha già fatto sapere che ricorrerà nuovamente in appello contro la sentenza della corte francese.
Non si tratta della primo processo sfavorevole alla Monsanto: lo scorso mese, un tribunale della California aveva intimato all’azienda il pagamento di un indennizzo di circa 80 milioni di dollari riconoscendo il ruolo determinante dell’uso di un diserbante a base di glifosato, il Roundup, nell’insorgere del linfoma non-Hodgink in un agricoltore di San Francisco.
In questi giorni, il Vietnam ha deciso di eliminare il glifosato dall’elenco di sostanze autorizzate all’interno del Paese, una decisione che segue a stretto giro il bando alle importazioni dall’estero di prodotti a base di glifosato.
Proprio in Francia sta crescendo il movimento per vietare l’uso del pesticida il prima possibile: recentemente il Ministro dell’Ambiente François de Rugy ha annunciato misure per abbandonare i pesticidi a base di glifosato entro il 2020 e per dimezzare l’utilizzo di prodotti fitosanitari entro il 2025. Nell’Unione europea, l’uso del glifosato è stato prolungato fino al dicembre 2022.