È sempre più evidente come la nostra salute e il nostro benessere dipendano strettamente dal nostro rapporto con il pianeta che ci ospita
(Rinnovabili.it) – Le associazioni mediche e degli operatori della salute del Regno Unito sono state tra le prime ad annunciare azioni di disinvestimento dai combustibili fossili dei propri fondi pensione, unendosi nella UK Health Alliance on Climate Change. In testa all’iniziativa, il direttore esecutivo e il direttore editoriale del prestigioso British Medical Journal. Il direttore di un’altra delle più prestigiose riviste mediche del mondo, The Lancet, ha pubblicamente incoraggiato tutti i professionisti della salute a impegnarsi in una protesta non violenta per affrontare il cambiamento climatico.
A cosa dobbiamo tutto questo attivismo? Al fatto che i professionisti della salute conoscono bene la minaccia e sanno che la decarbonizzazione non solo porterà vantaggi diretti nella prevenzione di aumenti esponenziali di malattie, morte e sofferenze a causa degli impatti del cambiamento climatico, ma indurrà anche molti co-benefici per numerose patologie di origine o concausa ambientale (per esempio, da inquinamento).
Ci sono moltissimi studi che testimoniano che il cambiamento climatico causato dall’uomo può favorire la diffusione di patogeni e l’insorgere di nuove epidemie, influendo fortemente il funzionamento degli ecosistemi e delle specie che veicolano infezioni e altre malattie trasmissibili. Contrastare il cambiamento climatico, decarbonizzare l’economia e tutte le attività umane, favorendo al contempo la conservazione degli ecosistemi integri e restaurando quelli deteriorati dall’uomo, costituisce quindi un approccio lungimirante per tutelare la salute e il benessere delle comunità umane e per prevenire future pandemie. Il WWF Italia ha raccolto alcuni dei dati e studi esistenti in un report appena pubblicato, MALATTIE TRASMISSIBILI E CAMBIAMENTO CLIMATICO – Come la crisi climatica incide su zoonosi e salute umana.
Numerose ricerche indicano che molte zoonosi, le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, anche tramite vettori quali zecche e zanzare, sono fortemente influenzati dal cambiamento climatico indotto dall’uomo, attraverso tre meccanismi principali: 1) l’espansione degli areali delle specie serbatoio o vettori, come nel caso di Morbo di Lyme e West Nile Virus; 2) le alterazioni nelle temperature e nel regime delle precipitazioni, che favoriscono ad esempio malaria e Chikungunya; 3) il rilascio di patogeni in aree precedentemente ghiacciate, come nel caso dell’antrace. Occorre sottolineare che questi meccanismi, al momento, non pare stiano invece influenzando la diffusione del CoViD19, favorito invece dal traffico non controllato di specie.