L’attività umana continua a mettere a rischio la vita delle api: all’inizio del mese circa 10.000 insetti sono stati trovati morti in Veneto a causa dell’uso sconsiderato di pesticidi
(Rinnovabili.it) – Il 20 maggio è la giornata mondiale delle api. Dallo scorso anno, infatti, su proposta della Repubblica di Slovenia l’ONU ha istituito quest’appuntamento internazionale per «aumentare la consapevolezza e l’importanza degli impollinatori, delle minacce che devono affrontare e del loro contributo allo sviluppo sostenibile». La data non e casuale: il 20 maggio coincide con l’anniversario della nascita di Anton Janša, apicoltore sloveno che nel XVIII secolo ha aperto la strada alle moderne tecniche di allevamento api, rappresentando uno dei precursori dell’apicoltura razionale.
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In Italia le organizzazioni agricole hanno deciso di celebrare l’evento declinandola in chiave territoriale affinché non si perda di vista l’attenzione necessaria sulla specie autoctona italiana.
«La Giornata Mondiale delle api – hanno dichiarato Confagricoltura e Fai (Federazione apicoltori italiani) in un comunicato – deve essere l’occasione per promuovere presso l’opinione pubblica iniziative per far conoscere di più la vita delle api, il loro ruolo nel preservare la biodiversità e la necessità che – gli agricoltori per primi, come tutti i cittadini del pianeta – si attivino ulteriormente per aiutare l’ape spargendo semi di fiori utili alla produzione di nettare e polline, le matrici alimentari che sono alla base della più grande e preziosa simbiosi naturale che rende vitale il mondo in cui viviamo». In Italia gli apicoltori sono circa 55.000 a cui, ha aggiunto Confagricoltura, «se ne sommano altri 5.000 che stanno manifestando entusiasmo e propositi di investimento nel settore» dato che molti di essi sono giovani.
Così come altri animali impollinatori (pipistrelli, farfalle e colibrì), questi insetti sono costantemente minacciati dalle attività antropiche nonostante sia universalmente riconosciuto il loro ruolo vitale per il pianeta: contribuiscono direttamente alla sicurezza alimentare, sono fondamentali per la conservazione della biodiversità e fungono da sentinelle per i rischi ambientali, fornendo un feedback sulla salute degli ecosistemi locali. «Rappresentano una pietra angolare degli Obiettivi di sviluppo sostenibile», spiega l’ONU.
Il crescente impiego di prodotti agrochimici sta mettando a rischio il futuro di questi animali in tutto il mondo. Solo in Italia, nei primi giorni di maggio, è stata registrata una morìa di api nelle regioni settentrionali: circa 10mila insetti sono stati uccisi a Musile (Veneto) a causa dell’uso sconsiderato di pesticidi e diserbanti.
Anche le mutate condizioni climatiche hanno i loro effetti. In questo periodo dell’anno, ad esempio, le api soffrono le condizioni di persistente maltempo, così come hanno denunciato le organizzazioni agricole: «la pioggia no-stop compromette il duro lavoro delle api» che non è solo legato al miele ma anche «alla produzione di frutti», ha dichiarato la Coldiretti.
Eppure, proprio lo scorso anno, il settore aveva tirato un «sospiro di sollievo dopo molte annate negative», ha ricordato la Coldiretti. La produzione del 2018, infatti, è stata «di 22.000 tonnellate di mielenonostante al sud l’andamento climatico altalenante ha pregiudicato i raccolti per tutto l’anno, a partire dal miele di agrumi la cui resa è stata molto scarsa».