Uno studio del Goddard Institute for Space Studies mette in correlazione diffusione e frequenza di periodi di siccità con l’aumento di emissioni di gas serra causate dall’uomo.
Si tratta del primo studio che collega a livello globale siccità ed emissioni di gas serra causate dagli esseri umani
(Rinnovabili.it) – Le emissioni di gas serra causate dall’uomo e il rilascio nell’atmosfera di particelle inquinanti hanno influenzato in maniera determinante il rischio di siccità in tutto il mondo negli ultimi 100 anni: a sostenere la tesi è uno studio condotto dal Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha acclarato che l’influenza dell’azione umana sui trend di siccità registrati nel XX secolo era già visibile a inizio ‘900 ed è andata aumentare col crescere delle emissioni di gas serra.
Gli studiosi del GISS hanno sfruttato moderne tecniche di osservazioni satellitari dei tassi d’umidità del suolo (il cosiddetto Palmer Drought Severity Index, che registra dati reali dal 1980 e previsioni ipotetiche di periodi precedenti), ma anche i più tradizionali atlanti della siccità, mappe che registrano luoghi e tempi in cui sono occorsi periodi di intensa siccità sulla base della disposizione dei cerchi nei tronchi degl’alberi.
I due sistemi di osservazione, insieme ai dati sulle emissioni di gas serra causate dall’uomo, sono poi stati inseriti in modelli statistici e confrontati con i modelli climatici delle condizioni atmosferiche del 1850, prima della rivoluzione industriale: secondo quanto riportato nella ricerca, l’impronta dell’attività umana nel determinare trend di siccità a livello globale emergerebbe già nella prima metà del ‘900.
Si tratta del primo studio capace di collegare su scala globale la siccità con l’impronta dell’attività umana: i modelli di previsione elaborati dai ricercatori del GISS sottolineano che il fenomeno della siccità è destinato ad aumentare, divenire più frequente e disastroso se le temperature medie continueranno a salire. Un simile contesto potrebbe avere impatti devastanti sulle riserve di cibo e acqua, sulla salute umana, sulla quantità e la violenza degli incendi e persino nel determinare conflitti tra popolazioni in competizione per le risorse ambientali.
“Il cambiamento climatico non è un problema del futuro – ha spiegato Ben Cook, scienziato del GISS e della Columbia University – Questo studio mostra come stia influenzando già attualmente i pattern di fenomeni come la siccità, la distribuzione delle piogge, la variabilità del clima. Sta succedendo in questo momento e ci aspettiamo che continui fin quando insisteremo a surriscaldare il Pianeta”.