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Quando il mio bambino è allergico

By 12 Dicembre 2021No Comments

Allevare un bambino con problemi di allergia è sicuramente molto più complesso che gestire la propria allergia alimentare. Non si tratta solo di controllare la dieta del piccolo quando è con noi, ma si tratta di proteggerlo (per fortuna con l’aiuto di professionisti che si impegnano grazie alla legge anche su questo tema) anche quando si trova a scuola o nel doposcuola. Ovviamente il bambino deve prima possibile essere educato a proteggersi anche da solo, controllare la sua condizione per non esserne controllato.

Alimenti e HACCP - Allergie e bambini
Alimenti e HACCP - Bambini e allergia sintomi allergie alimentari
FONTE: Medicina360.com

Non sempre i sintomi dell’allergia alimentare sono così gravi da richiedere un intervento drastico di gestione da parte dei genitori. Il problema del malessere, anche lieve, a cui il bambino può andare incontro però rimane e deve essere affrontato e spiegato chiaramente perchè porta a disturbi anche importanti (arrossamenti e gonfiori, prurito, spasmi intestinali e asma bronchiale). In alcuni casi poi i sintomi possono evolvere in maniera più “maligna” determinando uno stato di anafilassi, rapida e pericolosa.

Alcuni bambini poi possono andare incontro a sintomi peculiari causati da allergie alimentari:

  • dermatite atopica ha una componente allergica nel 20-30% dei bambini
  • malattia da reflusso gastro-esofageo è un’esofagite allergica nel 20% dei bambini
  • orticaria acuta è causata da alimenti nel 10% dei bambini

CONSOLARE CON I NUMERI

Il bambino probabilmente reagirà male alle eventuali limitazioni imposte dalla sua allergia, la vivrà come una ingiustizia rispetto alla libertà dei suoi amici. Non è facile superare questo aspetto, il modo migliore è spiegargli che non c’è nulla di strano nell’allergia e che condivide questo disagio con molti bambini.

La prevalenza di allergia alimentare è massima nel 1° anno di vita (2,5 – 3%) dei bambini e diminuisce progressivamente con l’età. L’alimento più spesso in causa nel 1°-2° anno di vita è il latte vaccino, seguito da uovo, soia, grano, pesce. Nei bambini un po’ più grandi compaiono l’allergia alla frutta in guscio (noci/semi) ed arachide, a crostacei, a frutta o verdura fresca.

Una buona notizia da dare e sapere è che per alcuni alimenti si istituisce una naturale tolleranza con il passare del tempo:

 Latte vaccino dopo 1 anno il 50% dopo 3 anni il 75-80%
 Uovo a 4 anni il 20% a 8 anni il 55% a 12 anni il 75% a 16 anni il 90%
 Soia e grano a 3-5 anni
 Arachide nocciola dopo 3-5 anni il 20% (dati non certi) dopo 3-5 anni il 10% (dati non certi)

Per allergie come quella al pesce, ai molluschi ed ai crostacei invece è raro che si instauri questo fenomeno di tolleranza.

Supposto che il bambino non sia nella condizione in cui il problema recede naturalmente, la miglior cosa che si possa fare è fargli capire che non è da solo:

  • spiegare al bambino la diffusione del fenomeno e che si tratta di una cosa naturale che a volte capita
  • stabilire contatti (grazie anche alla frequentazione a scuola o in altri luoghi) con genitori che hanno lo stesso problema e i loro bambini, cosa che può essere di aiuto anche ai genitori
  • creare piccoli gruppi di aiuto, utilizzando magari anche la tecnologie (internet e facebook) o aderire a gruppi esistenti che sono una fonte di consigli pratici e utili.
  • partecipare ad eventuali iniziative organizzate da istituti, associazioni e/o dal sistema sanitario per approfondire la conoscenza del problema e poterlo affrontare meglio anche al bambino
  • incoraggiare il bambino a parlarne con gli amici, semplicemente dichiarare di essere allergici può essere un argomento di discussione curioso tra bambini

IL CIBO FUORI CASA

I bambini possono gestire responsabilità maggiori di quanto spesso i genitori diano loro credito. E’ possibile affidare perciò al ragazzo gli strumenti per proteggersi fornendogli le informazioni corrette:

  • appena il bambino inizia a leggere, insegnargli a leggere le etichette alimentari. Può essere anche un gioco, l’invito ad essere bravi “detective” e scoprire l’ingrediente nascosto nelle caramelle, o nel dolce che ci piace (una dieta per un bambino allergico non deve necessariamente essere una condanna a cibi insipidi e poco attraenti)
  • una cosa importante è esortare il bambino a non dare per scontato nulla ed esaminare l’etichetta OGNI volta che mangia qualcosa, anche qualcosa che conosce. I produttori di cibo spesso apportano modifiche alle loro ricette!
  • incoraggiare e rispondere nel modo più completo possibile alle curiosità e alle domande del bambino che così soprattutto in età più avanzata sarà più incline a fare domande precise anche al personale di sala o al cuoco dei luoghi che frequenta.
  • come abitudine, così come a casa il tavolo e le superfici devono essere sempre pulite, incoraggiare il bambino a sedersi sempre a tavoli puliti e già pronti al servizio ed evitare situazioni di disordine e scarsa pulizia che possono fare da vettore ad allergeni indesiderati.
  • anche se la scuola ha una ottima politica di gestione delle diete speciali o il personale del ristorante è attento e sensibile alla problematica, non esitare a mettere a conoscenza del problema le persone e incoraggiare il bambino a fare altrettanto(molto spesso un limite pericoloso è la vergogna o il disagio che il bambino, ma perfino l’adulto, prova a comunicare certe problematiche!)
  • avere sempre una scorta di snack che possano calmare l’appetito del bambino/ragazzo e che siano per lui sicuri, sopratutto se ci sono viaggi in programma (es. campeggio, viaggi con gli amici ecc.)
  • nel caso di eventi quali feste e compleanni a scuola o a casa di amici, sensibilizzare gli organizzatori al problema e per non portare ad una esclusione magari partecipare alla preparazione dei cibi da condividere con gli altri bambini. In realtà nel caso di scuole/asili si tende sempre di più ad evitare, non senza qualche polemica, il cibo portato dall’esterno.

E SE SUCCEDESSE?

Ovviamente per quanto attentamente si possa gestire la situazione e per quanto maturo e responsabile possa essere il bambino/ragazzo è sempre possibile che qualcosa non vada per il verso giusto e il bambino si trovi a dover gestire una situazione di emergenza.

  • innanzitutto è importante che il bambino abbia coscienza dei sintomi che genera il suo problema e che li possa riconoscereper evitare una sottovalutazione del problema, possono svilupparsi immediatamente dopo aver mangiato ma non è sempre vero per esempio.
  • spingerlo a superare la naturale timidezza nel cercare aiuto spiegandoli soprattutto che alcuni sintomi devono immediatamente portarlo a chiedere aiuto:
    • prurito diffuso in diverse zone del corpo
    • sintomi diversi che compaiono contemporaneamente, ad esempio prurito diffuso e naso che cola
    • sensazione di gola chiusa o la minima difficoltà respiratoria possa sperimentare
  • nel caso il bambino possa andare soggetto a shock anafilattico sarebbe molto utile che portasse con se una sorta di cartellino che possa fornire ai soccorritori le informazioni fondamentali, numeri dei genitori e del medico curante, una breve descrizione del problema, informazione sul fatto che il bambino/ragazzo porta con se eventuali farmaci utili (es. la siringa di adrenalina) con le istruzioni per usarla.

L’adrenalina autoiniettabile è una preparazione utile, pratica e con dose già prestabilita che consente una facile e rapida somministrazione anche da parte del soggetto stesso che presenta anafilassi o di personale non medico è possibile reperirla in due formulazioni generalmente, formulazione adulti (soggetti con peso > 30 kg) e  formulazione bambini (soggetti con peso < 30 kg). Il suo uso è molto facile ed è fondamentale nel ritardare i gravi sintomi dello shock anafilattico così da permettere ai soccorsi di arrivare. E’ utile, soprattutto in ambienti come scuole e pubblici esercizi, che il personale ne conosca l’utilizzo in quanto in diversi casi i sintomi possono essere così rapidi da rendere difficile per chi ne soffre di automedicarsi.

Alimenti e HACCP - Bambini e allergia adrenalina autoiniettabile

Rimuovere il tappo posteriore.

Alimenti e HACCP - Bambini e allergia adrenalina autoiniettabile

Applicare la punta nera della penna alla parte esterna della coscia.

Alimenti e HACCP - Bambini e allergia adrenalina autoiniettabile

Premere con forza finché non si sente uno scatto di attivazione;

Tenere in posizione per 10 sec.

Alimenti e HACCP - Bambini e allergia adrenalina autoiniettabile

Rimuovere la penna.

IMPORTANTE!

Iniettare solo sull’esterno della coscia

Non è necessario togliere gli indumenti

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