Analisi del Centro studi Promotor: il merito è della norma contenuta nel decreto Rilancio. Ma a crescere è soprattutto segmento “fossile”
(Rinnovabili.it) – Torna a crescere il mercato italiano delle automobili. Dopo la crisi dei mesi passati, a settembre si è registrato il primo trend positivo con un incremento del 9,54%. A dirlo è un’inchiesta sulla congiuntura condotta dal Centro studi Promotor, da cui emerge anche un clima di fiducia dei concessionari molto elevato. Secondo l’analisi, il merito va dato al nuovo bonus auto e, soprattutto, alle norme contenute nel Dl Rilancio che ne hanno incrementato il fondo e ampliato le classi di veicoli incentivabili. La maggiore leva sembra esser arrivata dalla controversa decisione di assegnare contributi anche ai mezzi con emissioni di CO2 fino a 110 g/km, limite in cui rientrano gli Euro 6 di ultima generazione.
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Stando a quanto riportato dal Centro studi Promotor, infatti, è stata proprio la classe più inquinante tra quelle incentivate, la più gradita al pubblico in termini di acquisti. Al punto d’aver esaurito il contingente di spesa già nella prima metà dello scorso mese. Da lì in poi le immatricolazioni hanno rallentato nuovamente.
Per gli analisti il risultato “avrebbe potuto però essere molto più rilevante” se lo stanziamento dei contributi “non fosse stato rigidamente contingentato in funzione delle emissioni”. Un’idea sostenuta ovviamente anche dalle associazioni di settore, che oggi sperano di veder confluire in un unico fondo le risorse stanziate per le diverse classi del bonus auto. “Questa richiesta – scrive il Centro in una nota stampa – potrebbe essere accolta nella conversione in legge del decreto Agosto e se così fosse l’ultimo trimestre dell’anno potrebbe essere caratterizzato da incrementi anche più consistenti di quello” di “settembre e non si deluderebbero le aspettative degli operatori e del pubblico”.
In realtà, il Decreto Agosto (dl 104/2020) ha già predisposto diverse novità per il mercato auto nazionale, finalizzate a consolidare gli strumenti di ripresa. A cominciare da un rincaro di 400 milioni di euro per gli incentivi all’acquisto 2020. Inoltre ha diviso le vetture ammesse al bonus in quattro fasce emissive anziché tre: da 0 e 20 g/km (auto elettriche); tra 21 e 60 g/km (ibride plug-in); tra 61 e 90 g/km (ibride tradizionali o full-hybrid); tra 91 e 110 g/km (euro 6 a benzina e gasolio, bifuel). Infine, ha istituito un fondo di 5 milioni di euro destinato a finanziare le agevolazioni fiscali (sconto del 40% sugli oneri sul passaggio di proprietà) da disciplinare in dettaglio con decreto ministeriale.
L’attesa è ora tutta concentrata sul processo di conversione in Parlamento, ma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, cerca un rilancio economico per il 2021, sottolineando “l’assoluta necessità di destinare al rinnovo del parco circolante italiano di autovetture risorse decisamente più consistenti di quelle stanziate nel 2020″. “Lo strumento più opportuno è in questo momento la Legge di Bilancio 2021 – spiega Quagliano – ma si dovrà anche utilizzare parte dei fondi messi a disposizione dall’Ue per contrastare gli effetti economici dell’emergenza coronavirus” per mettere a punto “un piano di risanamento per il settore dell’auto che non ha ancora superato, non solo la crisi determinata dalla pandemia, ma neppure quella del 2008, e che è la struttura portante su cui si può costruire una nuova mobilità più sicura e più ecologica”.