Entro il 2020 Pechino selezionerà le prime 10 realtà da trasformare in città a zero rifiuti
Guarda alle esperienze europee e giapponesi, riadattandole in chiave nazionale, il nuovo progetto “Città a zero rifiuti” della Cina. Dopo un primo annuncio, in occasione del World Cities Summit a Singapore lo scorso luglio, il Consiglio di Stato della Repubblica popolare ha pubblicato oggi il relativo piano di lavoro. Secondo il documento, l’obiettivo dell’iniziativa è creare nuovi centri di economia circolare “made in China”. In altre parole il progetto mira a creare sul territorio avanzati modelli di sviluppo e gestione urbana che “promuovano stili di vita ecologici, riducano al minimo la quantità di rifiuti prodotti e rafforzino i programmi di riciclaggio”, utilizzando al meglio le risorse e riducendo i rischi per salute e ambiente.
La Cina torna così a metter mano alla questione “spazzatura”, divenuta negli ultimi anni un problema ingombrante. Dopo decenni di rapida industrializzazione e urbanizzazione, infatti, i volumi delle discariche hanno raggiunto picchi inostenibili per il Paese. Stime nazionali parlano di accumulo di soli rifiuti solidi di circa 60-70 miliardi di tonnellate, su cui pesa ancora il contributo estero, nonostante la lunga serie di stop alle importazioni imposti dal Governo centrale. Per promuovere la filiera del riciclo, Pechino ha attuato una serie di progetti tra cui la realizzazione di un centinaio di strutture tecnologiche dedicate alla seconda vita e un piano per il recupero delle batterie al litio (leggi anche Cina: 100 centri di riciclaggio rifiuti).
Oggi il gigante asiatico rilancia con il programma “Città a zero rifiuti”. Secondo quando riferito dal Ministero dell’Ambiente dell’Ecologia cinese, il governo selezionerà 10 città pilota dove implementare entro il 2020 un nuovo sistema di gestione rifiuti. “Gli esperti – scrive il Ministero ambientale – hanno affermato che le città pilota a zero rifiuti dovrebbero promuovere nuove strutture industriali e di produzione agricola assieme a un modello di consumo che rispetti le risorse e l’ambiente, al fine di migliorare il livello di sviluppo verde urbano”. Nella prima fase del programma saranno studiate misure per ottimizzare la selezione dei rifiuti solidi e migliorare la pianificazione urbana, costruendo nuovi impianti di trattamento.