Maggiore resa, migliore economia di sistema e dei costi di produzione che dovrebbero scendere del 23%. Il solare bifacciale si prepara a sostituire il pannello tradizionale registrando nel 2020 circa 5,4 GW di capacità istallata a livello globale.
Un’analisi di WoodMac prevede una crescita esponenziale del solare bifacciale nei prossimi cinque anni
(Rinnovabili.it) – Secondo gli analisi di Wood Mackenzie Power & Renewables, nel 2020 si registreranno circa 5,4 GW complessivi di capacità solare bifacciale installati a livello globale, per la maggior parte diffusi in Asia. Tra cinque anni, però, la quota di distribuzione sarà quasi ugualmente divisa tra Asia e Nord America, con una capacità installata cumulativa che crescerà di dieci volte. Questi sarebbero i numeri del solare bifacciale, che sembra pronto a diventare la “regola” dell’energia fotovoltaica.
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Con una migliore economia di sistema e una maggiore resa energetica, i moduli “a due facce” sono in grado di raccogliere l’energia del sole da entrambi i lati del modulo, sfruttando la luce riflessa dalla superficie del suolo sulla parte posteriore del pannello. La convergenza di economia di sistema e resa (oltre che un generale miglioramento del mercato dell’energia solare tradizionale) ha garantito a sviluppatori, operatori e finanziatori di ottenere nel corso del tempo maggiori guadagni a costi sempre più bassi.
Il solare bifacciale, infatti, sembra aver ereditato tutti i vantaggi della tecnologia monofacciale abbinati, però, ad una potenza superiore e ad una migliore affidabilità: i produttori, infatti, possono aumentare l’efficienza avvalendosi di moduli a potenza più elevata. Seppur i costi siano ancora più elevati del solare monofacciale, secondo le previsioni di WoodMac questi saranno compensati dal rendimento energetico, significativamente più alto, in grado di fornire un costo livellato dell’energia (cioè un indice di competitività sul mercato) migliore rispetto al sistema monofacciale. Gli analisti, inoltre, prevedono che i costi di produzione del solare bifacciale diminuiranno di circa il 23% nei prossimi cinque anni.
Infatti, per assicurare la bancabilità del solare bifacciale (vale a dire la sua capacità di ottenere finanziamenti), i produttori hanno lavorato in questi anni a stretto contatto con laboratori di ricerca e clienti per raccogliere dati sulle prestazioni e convalidare il rendimento energetico del pannello posteriore. I dati raccolti da WoodMac mostrano che, ad esempio, l’asfalto ha prodotto un guadagno energetico di quasi l’11%, mentre la copertura naturale del suolo ha prodotto un guadagno del 15%. Inoltre, anche la simulazione in laboratorio sembra essere migliorata in modo significativo. Tuttavia, perché questi dati possano essere del tutto corroborati, occorrerà aspettare una misurazione nel corso di un intero anno, verificando anche la stagionalità del riflesso del suolo, la tipologia di copertura, il design e l’altezza ottimale, al fine di massimizzare la resa del solare bifacciale e il suo ritorno economico rispetto agli investimenti.