I dati ENEA e I-Com sul mercato immobiliare confermano una crescita della compravendita di immobili nelle prime tre classi energetiche
Comprare casa è anche una questione di efficienza energetica
(Rinnovabili.it) – Nella decisione di comprare casa oggi pesano soprattutto le valutazioni economiche e tecniche ma, lentamente, una nuovo elemento sta entrando a far parte del computo: l’efficienza energetica dell’edificio. Non si può ancora parlare di una vera e propria pratica sociale, ma sempre più famiglie sono disposte a spendere di più per nuove abitazioni energeticamente efficienti rispetto a soluzioni abitative vetuste ed energivore. E il mercato sta accompagnando questa tendenza, come mostra l’analisi di ENEA, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP).
I tre enti hanno monitorato le dinamiche del settore in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, presentato in questi giorni a Roma il loro lavoro. Il risultato? Nonostante l’ampia fetta della classe G che domina ancora la compravendita di case in Italia, (tra il 37 per cento e il 46 per cento a seconda del tipo di abitazione), la situazione mostra un deciso miglioramento rispetto agli anni passati. Complice anche l’aggiornamento normativo, il dato di mercato per gli immobili più efficienti (ossia classe A+, A e B) ha raggiunto nel 2018 il 28 per cento del totale. Si tratta di un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
E il dato balza al 77 per cento se si considerano solo gli edifici di nuova costruzione venduti nel 2018. Per quanti decidono invece di comprare una casa in buone condizioni ma da ristrutturare, la situazione è più stabile: la percentuale di edifici nelle prime tre classi energetiche continua ad aggirarsi tra l’11 per cento e il 5 per cento del totale. Per gli immobili già ristrutturati la percentuale sale al 22 per cento.
Anche la distribuzione per classe energetica rispetto all’ubicazione dell’immobile presenta dinamiche interessanti, fanno notare gli autori dell’analisi. In questo caso la percentuale migliora per tutti i segmenti analizzati, ad eccezione degli immobili ubicati nelle zone centrali (10 per cento circa). “Ciò non sorprende – si legge nella nota stampa – vista la complessità di eseguire interventi strutturali sul sistema edificio-impianto in immobili spesso molto datati e ubicati nei centri storici”.
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Come spiega Federico Testa, Presidente ENEA questi dati devono essere considerati come “particolarmente positivi”. “Dopo anni di ‘timidezza’ e di scarsa attenzione, il settore immobiliare inizia a riconoscere la valenza strategica dell’efficienza energetica”, sottolinea Testa. “Il cambiamento nella percezione dei vantaggi economici e di comfort” che possono derivare dal vendere o comprare casa con una classe energetica elevata “è una grande vittoria anche per l’ENEA”.